Qui in Val d'Orcia i posti migliori non sono mai i più facili da trovare: diffidate di ristoranti in bella mostra nella piazza principale del paese, perché sono quasi sempre sinonimo di menu mediocri per turisti. Gli indirizzi migliori sono quelli un po’ nascosti e un po’ segreti, per i quali dovrete magari lasciare l’auto lontano e inerpicarvi per strette stradine medievali, perdervi in vie sterrate di campagna, litigare con il vostro Gps. Insomma, dovrete guadagnarvi il vostro traguardo, ma ne varrà sicuramente la pena.
Uno dei miei ristoranti preferiti si trova a Rocca d’Orcia, un minuscolo borgo medioevale rimasto per decenni quasi spopolato, a parte i pochi anziani ed i proprietari di seconde case, che venivano qui solo d’estate. Negli ultimi anni è diventato oggetto di un appassionato e paziente lavoro di recupero e rilancio da parte di un imprenditore illuminato, che sta cercando di farlo rivivere per riportarlo nelle rotte dei viaggiatori più accorti.
Dopo essersi innamorato della Val d’Orcia e aver creato qui un’azienda agricola modello di impostazione biodinamica (www.podereforte.com), Pasquale Forte - imprenditore nel campo dei componenti microelettronici - ha deciso di investire nella Rocca d’Orcia: prima ha avviato un progetto di restauro dell’intero borgo, poi ha creato l’Osteria Perillà (www.osteriaperilla.it), ristorante di alto livello che si basa su una cucina del territorio rivista e aggiornata.
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